IL CHELYDROS E IL CHERSYDROS. IL SERPENTE GIGANTE NELLA TRADIZIONE. La Sacàra, la Biddina, la Colovia
Sandro D’Alessandro, “Il Chelydros e il Chersydros. Il serpente gigante della tradizione. La Sacàra, la Biddina, la Colovia”, volume I
pp. 282, ISBN 978-88-5534-207-0, 28.00 €, Edizioni Esperidi, Agosto 2025
Il libro. Il “Chelydros” è un’antica parola con cui gli antichi Greci indicavano un gigantesco e temibile serpente acquatico che, così come il suo corrispettivo terricolo, il “Chersydros”, seminava il panico presso le popolazioni umane e determinava, con la sua presenza e la sua orrifica indole predatoria, la scomparsa di molteplici forme di vita nei territori che eleggeva a dimora. In tutto il territorio nazionale non esiste zona in cui non ci siano, o non ci siano state, leggende di animali fantastici; si tratta di esseri viventi che mostrano spesso caratteristiche mostruose: dal comportamento alle dimensioni molto spesso spropositate, agli habitat come nel caso delle salamandre, che secondo tradizioni passate venivano fatte abitare addirittura nel fuoco. Uno degli esseri più inflazionati non poteva non essere il serpente, rettile privo di zampe che tanto ha lasciato la sua influenza nelle culture e nelle tradizioni di tutto il mondo, passando dall'essere considerato una divinità, come nel caso del dio Quetzalcoatl, aveva da rappresentare il diavolo tentatore che assume sembianze ofidiche nell'istigare e va a commettere il primo peccato della storia. La presente opera tratta l'argomento del serpente gigante sotto aspetti diversi, che sono volta per volta quello della tradizione popolare, della ricerca zoologica, dei caratteri propri della specie, dei riferimenti da parte della religione cattolica, di alcuni dei miti rinvenibili nella narrazione mitologica, in un variegato e composito di informazioni che si sostengono e si integra alla vicenda, inevitabilmente amalgamandosi fino al punto da rendere spesso ben distinguibili i confini tra i diversi lettori di ricerca e facendoli sfumare uno nell'altro.
L’autore. Sandro D’Alessandro (Cavallino 1964), dottore forestale, è un appassionato cultore dell’ambiente naturale nei suoi molteplici aspetti e nelle sue complesse interrelazioni. Libero ricercatore, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche afferenti a diverse tematiche e discipline, come: “Variazioni biochimiche in piante di Abete bianco soggette a piogge acide simulate” (estratto della tesi di laurea che fu pubblicato sul n° 48/1993 de “L’Italia Forestale e montana”). Tale lavoro di ricerca permise di accertare l’esistenza di uno scenario nuovo, ben più complesso del previsto, che emergeva dalle variegate risposte della componente vegetale alle modificazioni apportate da suddetto fenomeno. La sua ricerca in campo ambientale si è concretizzata in molteplici pubblicazioni aventi per oggetto elementi sia della flora che della fauna, locale e non solo, nelle loro caratteristiche e peculiarità. Si segnalano, tra gli altri, gli articoli “La Quercus suber a Brindisi - una presenza anomala, un’ecologia di confine”, “Oriundi d’oriente”, “La Testuggine terrestre salentina”, “Cause di instabilità nelle pinete costiere di Pino d’Aleppo”, tutti pubblicati sia in forma cartacea che online su Riviste tecnico-scientifiche del settore ambientale. Nel 2014 pubblica “Il mimetismo nel Geco comune” che descrive per la prima volta in assoluto tale caratteristica, prima di allora mai citata né tantomeno documentata, del piccolo animaletto pure così frequente e conosciuto. Tra i libri a sua firma, oltre ad apporti in volumi scritti in collaborazione con altri Autori, si citano “La Vallonea Quercia di Chaonia” (2002); “Il Serpente simboli miti etologia - dalla Sacàra con le corna al Malpolon in Terra d’Otranto” (2015); “Il Lupo e altri Lupi” (2019).