Il libro: Attraverso numerosi appunti ritrovati in un taccuino del fante Antonio Quarta, il figlio Salvatore e autore del volume ripercorre la storia paterna, assieme a quella di tante altre storie, degli internati militari italiani nei lager nazisti. “È “Il Taccuino” il protagonista principale di questa storia, letto, esaminato scrupolosamente fin nei minimi particolari, ma guardato e reso vivo, parlante, da quel bambino rimasto dentro un uomo che non ha mai dimenticato nessun particolare e che è condotto, dalla sia pur frammentaria narrazione, a rivivere gli stessi sentimenti rimasti nella sua mente” (dalla Prefazione di Tonia Barba Bernardini d’Arnesano). Aggiunge Giovanni Manca nella sua presentazione: “Hanno vissuto momenti terribili senza un possibile futuro, sopravvivendo per la forza della fede e della volontà di vivere. Noi leggiamo queste pagine con tristezza, ma orgogliosi per l’ossigeno che la Storia rinnova nelle loro vicende e per la speranza, spesso flebile che questo passato si irripetibile”. Il presente volume esce quale seconda edizione rivista e ampliata rispetto alla prima edizione del gennaio 2025.
L’autore: Salvatore Quarta (Monteroni di Lecce, 1951), nel 1971 viene chiamato a prestare il servizio di leva obbligatorio presso l’Aeronautica Militare dove frequentava il corso di specialista V.A.M. Durante lo svolgimento del servizio di leva supera il bando di concorso per Allievo Finanziere e nel 1972 si arruola nel Corpo della Guardia di Finanza. La sua scelta era stata dettata dalla soluzione del problema - lavoro, ma una volta entrato nei ruoli del Corpo della Guardia di Finanza, già dagli anni 80 e sino al 31 ottobre 2016, è stato impiegato sia come comandante di Squadra Operativa Litoranea, sia come Comandante di Sezione Mobile nonché come sottufficiale addetto al G.I.C.O. (Gruppo di Investigazioni Criminalità Organizzata). Il suo servizio si svolgeva sul territorio salentino, in particolare, su quello brindisino e leccese al fine di contrastare organizzazioni criminali, anche di stampo mafioso, dedite al compimento di reati di contrabbando dei tabacchi lavorati esteri (T.L.E.), degli stupefacenti, delle armi, del traffico di esseri umani, del traffico di rifiuti, del riciclaggio di denaro sporco, dell’usura, dell’esercizio abusivo del credito nonché di illeciti in materia di appalti, ecc. Il suo impiego in vari reparti del Corpo della Guardia di Finanza (es. Compagnia di Trapani, Compagnia di Taranto, 1a Compagnia di Brindisi e Nuclei di Polizia Tributaria di Brindisi e Lecce) derivava dalle sue qualità professionali e dal suo acume investigativo che, nelle molteplici e complesse attività di polizia giudiziaria e tributaria, si concludevano con l’apprezzamento dell’Autorità Giudiziaria e della Superiore Gerarchia. In ragione di ciò conseguiva 22 ricompense di ordine morale (es. Elogi, Encomi Semplici e Encomi Solenni) nonché segnalazioni di merito alla sua Superiore Gerarchia da parte dell’Autorità Giudiziaria. Conseguiva brevetti per fregiarsi della Croce d’argento al merito di Servizio, della Croce d’oro al merito di servizio, della Croce d’oro sormontata dal nastro con stelletta aurea. Il 23 febbraio 2016, su proposta del Ministero della Difesa, il Presidente della Repubblica gli conferiva la Medaglia d’oro Mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare. In ultimo, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, il 2 giugno 2024, il Presidente della Repubblica gli conferiva l’onorificenza di Cavaliere. Oggi il Luogotenente Salvatore Quarta, dopo 45 anni di lunga e dura carriera è impegnato nel sociale.