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VITTORIO DIMASTROGIOVANNI

Vittorio Dimastrogiovanni”, a cura di Lucio Galante e Carmelo Cipriani

pp. 312, 650 immagini a colori, ISBN 978-88-5534-072-4, 35.00 €

Edizioni Esperidi, Novembre 2021

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L’artista: Vittorio Dimastrogiovanni (Lecce, 8 gennaio 1936 - 29 agosto 2020) frequenta l’Istituto d’Arte di Lecce nella sezione “Pittura” ed ha come maestro Luigi Gabrieli. Dopo il diploma, consegue a Napoli l’abilitazione all’insegnamento di Educazione artistica nella scuola media. È del 1970 la prima personale alla galleria “L’Elicona” di Lecce e nello stesso anno collabora come coadiutore della redazione della rivista Gramma promossa dall’omonimo Gruppo costituitosi a Lecce. Nel 1971 partecipa alla collettiva alla galleria “I Tigli” di Firenze assieme agli esponenti del Gruppo Gramma. Del 1982 è la personale alla galleria “L’Osanna” di Nardò, mentre del 1986 è la collettiva con Pietro Liaci e Giovanni Valletta all’Expo-Arte di Bari. Nell’ottobre del 1989 costituisce assieme a Giovanni Dell’Anna, Pietro Liaci, Antonio Mazzotta e Giovanni Valletta il Gruppo Arco, gruppo che si fa promotore di ben cinque mostre collettive (Mostra d’arte contemporanea. Dell’Anna, Dimastrogiovanni, Liaci, Mazzotta, Castello Carlo V, Lecce 1991; Obliqua, Palazzo Elia, Casarano 1993; Lo sguardo della distanza, Castello Carlo V, Lecce 1999; Dissimiglianza, Castello angioino, Copertino 1999; Fiato sospeso, Tipografia Scorrano, Lecce 2002). Numerose personali, soprattutto tra il 2011 e il 2014, hanno consentito alla critica di avviare un più attento esame della sua opera, ora integralmente riesaminata e riordinata nel presente catalogo.

IL volume: Opera antologica del maestro Vittorio Dimastrogiovanni, artista italiano attivo a partire dagli anni ’60 del 1900. Scrive lo storico dell’arte Lucio Galante: “L’arte moderna ha certamente dimostrato sino ad oggi che non occorrono più i materiali preziosi per garantire l’alta qualità dei risultati o anche la loro durata, Vittorio Dimastrogiovanni ne è stato un esempio, con in più la consapevolezza che le sue opere non corrono il rischio della obsolescenza, e soprattutto hanno, più di quelle che prediligono le tecnologie avanzate, la densità dell’impronta umana”. Scrive il critico d’arte Carmelo Cipriani: “Nel corso della sua cinquantennale attività, non ha mai disgiunto l’attività grafica da quella pittorica e, a partire dagli anni Novanta, da quella scultorea, forme espressive praticate entrambe, da quel momento in poi, con uguale dedizione. Perciò uno sguardo d’insieme a tutta la sua produzione grafica consente da un lato di comprenderne l’intrinseco valore, cogliendovi tutte le tappe di un articolato percorso mentale ed emotivo, dall’altro di ripercorrere ab ovo il cammino della genesi pittorica, muovendo dall’origine del segno fino a percorrerne le molteplici diramazioni”. (foto di Gianfranco Basso, Delia Dimastrogiovanni).